Miro Silvera

Dopo la scomparsa di Miro Silvera, la sua famiglia ha voluto generosamente omaggiare la nostra Associazione con la donazione di tre opere.

Si tratta di dipinti di Dady Orsi che il grande poeta conservava nella sua abitazione milanese e che vanno adesso a costituire un piccolo fondo dedicato alla sua memoria: il “Fondo Miro”, uno scrigno di bellezza in cui riposano affinità artistiche, legami affettivi e armonie di luce.

Oltre la morte.

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Una delle ultime immagini di Miro Silvera, qui ritratto con Cosma Orsi nel gennaio 2022, in occasione della mostra “Le stanze di un Museo” di Dady Orsi

A un mese esatto dalla scomparsa di Miro Silvera, vogliamo ricordarlo con le parole di Cosma Orsi, presidente della nostra Associazione.

Per Miro

Eri amico di mio padre. Ti ricordo aggirarti per casa nostra fin dalla mia prima adolescenza.

Tra coloro che frequentavano la nostra casa, tu eri quello con cui trascorrevo la maggior parte del tempo. Ci separavano venticinque anni, ma tu eri sempre pronto a parlare con un ragazzino come me (il più delle volte cercando di farmi ragionare).

Poi, come spesso accade, le vicende della vita ci hanno separati.

Quattro anni fa ho cominciato a scavare nella vita e nell’arte di mio padre. Subito il pensiero è corso a te. Hai accolto con entusiasmo la mia richiesta di frugare nei cassetti della tua memoria per raccontarmi la Milano in cui per più di un quarto di secolo vi siete accompagnati alle mostre di Fornasetti; parlavate di editoria con Scheiviller, di poesia con Carrieri, di libri e di politica con Aldovrandi.

Non eri una semplice macchia narrante dalla quale succhiare il midollo del tempo passato; tu eri l’incarnazione stessa della Memoria. Come Saul Bellow eri convinto che la Memoria fosse in grado di tenere “il lupo dell’insignificanza fuori dalla porta”.

Seguendo quell’indicazione abbiamo lavorato assieme per fondare l’Associazione Dady Orsi che, grazie ai tuoi lucidi consigli muove oggi i suoi, non proprio timidi, primi passi.

Di te ho sempre ammirato la predisposizione al sorriso e all’ironia; eri sempre ben disposto a trovare il lato positivo nelle persone e nelle loro idee. Ma il tuo sorriso era anche la tua spada. Il modo in cui riportavi chiunque (me soprattutto) sulla terra, predisponendolo ad ascoltare il tuo sempre personalissimo punto di vista.

Pesa oggi la mancanza di quella quotidianità che ci ha legati in questi ultimi anni.

Assieme abbiamo attraversato la pandemia, goduto del ritorno alla normalità (finalmente si poteva ritornare al cinema, anche se raramente trovavi film che ti appassionavano), riordinato pensieri e cose.

E poi, come ti eri rabbuiato per gli orrori di questa guerra detestabile.
Non ti sei mai rassegnato a vedere la stupidità della violenza ritenendola un castigo che non risparmia né chi la subisce né chi la elargisce.

La leggerezza, assieme al sorriso, era la tua cifra distintiva.

Quanto mi manca la tua telefonata delle 8,30 durante la quale, ogni mattina mi riportavi fedelmente l’oroscopo del giorno ed elargivi consigli per affrontare la giornata. Dall’astrologia alla numerologia e alla Kabbala per te il passo era breve.

“Non v’è rimedio né per la nascita né per la morte, salvo godersi l’intervallo” diceva Schopenhauer.

Ecco, queste sono per me le parole più adatte per ricordarti. Tu sei riuscito, combinando Amore e talento, a fare di quell’intervallo un capolavoro che ci hai donato spassionatamente.

Grazie Miro

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