










Rosa
Gatti
Saltimbanchi
Donna in bianco
Saluto Zoica
Vetro piombato
Donna in calze blu
Il Sole
Nuotatore
Bronzetto
Occhio
Per il privato cittadino, […] Il suo salotto
Walter Benjamin
è un palco nel teatro universale.
Spesso restio a separarsi dalle proprie opere, Dady Orsi è particolarmente legato ad alcune di esse. Pochi lavori che l’artista non ha mai voluto cedere – nemmeno a fronte di generose proposte da parte dei suoi più appassionati estimatori e collezionisti – perché in esse ritrova il filo conduttore della propria storia. Avendo a che fare con la memoria, le emozioni e il desiderio, l’artista le tiene sempre sott’occhio nell’ambiente dove conduce la propria esistenza e dove tesse la sua fitta trama di rapporti. Intendendo la propria dimora come un teatro all’interno del quale si svolge l’azione umana, le dispone in modo tale che esse stiano in un rapporto dialogico con lo spazio circostante e chi lo attraversa. Come i pezzi di una Wunderkammer sapientemente posizionati, opere e arredi non solo intessono un intimo dialogo tra di loro ma, viste nel loro insieme, formano una sorta di autobiografia per immagini dando alla casa il suo carattere identitario. Orsi proviene da una famiglia di artisti, antiquari e collezionisti. Attingendo a questa tradizione sa bene come, attraverso la scelta delle opere, sia possibile da un lato rappresentare la propria personalità e, dall’altro, creare un sottofondo armonico in cui si svolge la vita della famiglia. Una sola opera tra i preferiti non trova posto nella dimora dell’artista: si tratta del dipinto tuttora esposto nel ristorante Savini in Galleria Vittorio Emanuele nel cuore della sua amatissima Milano.