Scenografie, 1940 – 1947

Adoro il teatro e sono un pittore. Credo che teatro e pittura siano un matrimonio d’amore.

Marc Chagall

La relazione tra il teatro e l’arte di Dady Orsi non si configura propriamente come un matrimonio, ma potremmo paragonarla a uno di quegli amori di gioventù, la cui esperienza e intensità lasciano tracce significative per tutta la vita.

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Se l’incontro con il mondo del teatro (e segnatamente con Grassi, Parenti, Treccani e verosimilmente Testori) avviene già alla fine degli anni Trenta, i lavori di cui ancora si conservano i bozzetti risalgono agli anni Quaranta. Le scenografie sono un ambito dell’artigianato artistico di Orsi di cui si sa ancora poco. Anche se non è ancora stata reperita documentazione fotografica dell’esito della loro realizzazione sulla scena, i bozzetti mostrano come le scene fossero concepite in maniera assai spartana, dato il momento storico di generale penuria, come semplici pannelli e quinte, con l’accenno a semplici elementi d’arredo facilmente reperibili dai trovarobe. Per veicolare il contenuto espressivo superando la povertà delle strutture, l’autore ricorre a campiture di colori forti dagli stridenti contrasti o motivi a grandi strisce.