Piero Fornasetti

Piero Fornasetti

  1. Coronelli città di Venezia, 1693

Non ancora svelato come due plantigradi possano aver disegnato dal cielo, stando sulla terra. L’Orso ORSI, anzi il GRIZZLI, per la sua mole, e l’Orsetto lavatore, come volavano?

In elicottero, non sarebbe stato possibile, le pale avrebbero urtato contro i cornicioni o si sarebbero impigliate nelle linee aeree e i colpi di vento li avrebbero sbattuti e inseriti nelle strade senza uscita, o forse i due possedevano le ali della fantasia? di questa meravigliosa forza che costruisce i più incredibili agglomerati urbani?

Ma noi crediamo che forse a Venezia si incontravano coi putti festanti tra i cartigli, del CORONELLI, sommo cartografo della SERENISSIMA.

Ci si provi un «Artista dei computer», a mettere insieme vedute di città così meticolose e precise, ma non fredde e meccaniche. Morbidi gli spigoli e gli angoli, caldi i tratti, mai secchi, freddi e non sentiti, ma espressivi, disegnati a mano è detto tutto! a mano.

Vedevo lui e lei appesi agli elicotteri, poi invece furono proprio i putti alati del CORONELLI a portarli sopra alle città.

Forse sarà capitato che qualche inquilino, seccato dagli sguardi insistenti della coppia, o insospettito dai loro maneggii li abbia minacciati di denuncia o abbia tentato di abbatterli, ma come prenderli, come catturare i volanti cartografi? Pare infatti che, insospettiti dai loro armeggi e dal nugolo di putti volteggianti intorno a loro, siano state fatte telefonate al genio militare per toglierli di mezzo…

È frequente che la gente si occupi di fatti che li riguarda poco e, se fosse intervenuta una pattuglia della Benemerita, si sarebbero accorti che l’ORSO e l’ORSETTA non erano che innocenti, sebbene acuti e precisi cartografi di genere pittorico, che in compagnia di cherubini rilevavano e fermavano sui fogli le bellezze, il rincorrersi dei vicoli, delle piazze, viali, calli, palazzi, castelli, ruderi, siti solitari, boulevards, mura e viottoli, monumenti, scali, templi, ponti…

I putti non si stancavano di girare intorno e suggerire alla coppia «Attenti a quel palazzo, ci abita il priore, non dimenticate la dimora al numero sette di Via dei Fiori, ci sta la più bella e disponibile delle belle».

Un giorno, mentre l’orso volante (il GRIZZLI, cioè il DADY ORSI) si era staccato dalla sua partner, (cioè la MEGY), per andare a rifornirsi di inchiostro, ritornò sul posto e non la trovò più.

  1. Dady Orsi e Megy Bassi, 1956-58, mappa di Milano
  1. Piero Fornasetti, anni ‘60, piatto

Molte furono le ricerche del GRIZZLI, che cominciava a impensierirsi e finalmente la ritrovò, stava rilevando uno ZOO e quindi era difficile dall’alto distinguerla dagli altri orsi…
Che fatica, tutto il giorno, tutti i giorni eccetto quelli di pioggia e di vento, su nel cielo a disegnare, ma che bello le sera rientrare con le cartelle piene di schizzi, di appunti, la gioia del riposo la notte. Poi, la mattina, ritornare nel luogo della sera prima e ritrovare gli angioletti accompagnatori festosi e lieti di fare da guida. Si stabilì una bella amicizia, certi prima di stare sugli atlanti, venivano dai templi, dagli affreschi, due si erano staccati dagli amorini della GALATEA della Farnesina, altri da Schifanoia, i più solidi dal tempio del Malatesta di Rimini.
Certi si chiamavano GENII, venivano infatti dalla Roma imperiali, non avevano nulla a che fare con quelli che venivano dalle collane dei Della Robbia, e tutti collaboravano, e dettero ai due cartografi il senso della gioia della vita, dell’amore, della grazia, della fantasia libera e precisa, così Italiana!
Ma basta, non parliamo più degli accompagnatori celesti, torniamo ai nostri due Orsi per ringraziarli, per chiedere loro se nella stesura della prossima CARTHA ci sarà un modo per stare vicino a loro mentre disegnano, per rivivere e vedere come senza tecnologie avanzate, lavoravano gli antichi!

Scritto in occasione della mostra Rome, Naples Et Florence.
Palazzo Sormani 1984