Scultura alluvionale (1952) cm 36x61x23 – Frammenti lignei dipinti scultura alluvionale (1952) cm 38x46x32 – Frammenti lignei dipinti armadio civetta (1968) cm 149x409x52 – Tempera e Collage su legno Paravento (1978) cm 190×216 –Tempera su tela Scultura Astratta (1981) cm 23×36,5×36,5 – Ferro (Objet trouvé) Scultura astratta (1983) cm 53x30x30 – Ferro (Objet trouvé) Dalle – vetro sagomato e dipinto (1985) cm 31x25x1 – Tempera acrilica Dalle – vetro sagomato e dipinto (1986) cm 28×28,2×1 – Tempera acrilica Dalle – vetro sagomato e dipinto (1986) cm 30x22x1 – Tempera acrilica Natura morta (1989) Ø cm 25 – vetro sagomato e dipinto Natura morta (1989) Ø cm 20 – vetro sagomato e dipinto
Granchio (1969) cm 39X52 – Litografia Stanza (1969) cm 50×70 – Litografia Villanterio (1972) cm 40×11 – Acquaforte Natura morta (1973) cm 20×15 – Linoleografia Locusta (1973) cm 50×70 – Litografia Gli amanti (1975) cm 70×50 – Litografia Rinoceronte (1975) – cm 50×70 – Litografia Carapace (1975) cm 70×50 – Stampa a rilievo Coppia di amanti (1975) cm 50×70 – Litografia Le formiche (1975) cm 70×100 – Litografia Amanti (1975) cm 50×70 – Litografia Rervm natvralivm historia (1980) cm 35x 23 – Acquaforte Nudo Femminile (1982) cm 35×23 – Acquaforte
L’espressione Homo Faber, […] coglie ed esalta l’incommensurabile creatività dell’uomo.
Johann Rupert
Se l’indole intellettuale di Dady Orsi lo porta a creare una pura poetica per immagini, d’altro canto, egli incarna pienamente la figura dell’Homo Faber. In questa seconda veste egli si trasforma in un Artifex. L’attività artigianale di Orsi esprime il desiderio di produrre in proprio le incisioni e un gruppo limitatissimo di oggetti per la sua abitazione – manufatti unici, talvolta frutto di ritrovamenti casuali, non finalizzati alla riproducibilità in serie. Lo sperimentalismo è un tratto che lo unisce alla cultura del design. D’altronde, Orsi vive immerso in un’età d’oro del design milanese, dove oltre che con Piero Fornasetti è in contatto con Bruno Munari, mentre nel campo del vetro ha significativi rapporti con Pietro Chiesa di FontanaArte e con Fulvio Bianconi. Se l’amore per la decorazione, i simboli e la fantasia sono tutti aspetti che lo legano profondamente all’amico Fornasetti, ciò che li distingue è lo stile: intimista e pittorico Orsi, più immaginifico e grafico Fornasetti. Orsi sa che la bellezza si raggiunge attraverso la conoscenza e l’amore per i materiali: il legno (delle matrici xilografiche e dei rami dipinti, alle assi dei tavoli e dei mobili), il ferro per strutture e sculture, lo zinco, il linoleum, le plastiche delle matrici di stampa, i materiali tessili, le carte, le colle, gli inchiostri, il vetro in lastra o in mattonelle sagomate. Il rapporto con questi materiali è sempre improntato in pari misura ad una solida conoscenza della tecnica e a un senso ludico della sperimentazione e della manipolazione libera. L’ars combinatoria prende le mosse dalle esperienze giovanili nel campo della scenografia. Le arti applicate richiedono all’Artifex un’attitudine che il Pictor non ha, quella alla collaborazione. Di particolare interesse e intensità quella con la moglie Megy Bassi: l’esecuzione delle mappe assonometriche di città italiane sono frutto del lavoro condiviso per vari anni. I due producono insieme anche le stampe e gli oggetti tessili.
Adoro il teatro e sono un pittore. Credo che teatro e pittura siano un matrimonio d’amore.
Marc Chagall
La relazione tra il teatro e l’arte di Dady Orsi non si configura propriamente come un matrimonio, ma potremmo paragonarla a uno di quegli amori di gioventù, la cui esperienza e intensità lasciano tracce significative per tutta la vita. Se l’incontro con il mondo del teatro (e segnatamente con Grassi, Parenti, Treccani e verosimilmente Testori) avviene già alla fine degli anni Trenta, i lavori di cui ancora si conservano i bozzetti risalgono agli anni Quaranta. Le scenografie sono un ambito dell’artigianato artistico di Orsi di cui si sa ancora poco. Anche se non è ancora stata reperita documentazione fotografica dell’esito della loro realizzazione sulla scena, i bozzetti mostrano come le scene fossero concepite in maniera assai spartana, dato il momento storico di generale penuria, come semplici pannelli e quinte, con l’accenno a semplici elementi d’arredo facilmente reperibili dai trovarobe. Per veicolare il contenuto espressivo superando la povertà delle strutture, l’autore ricorre a campiture di colori forti dagli stridenti contrasti o motivi a grandi strisce.
Nella scultura, ciò che conta è l’occupazione armonica dello spazio […].
Fausto Melotti
Nell produzione di oggetti d’arte applicata Dady Orsi mostra una predilezione verso alcuni materiali: il ferro nero, il legno, il vetro trasparente e il tessuto. In questo senso l’artista si inserisce in un dibattito sulla distinzione tra Arte e Design proprio di quegli anni. Orsi non condivide questa dicotomia e ama muoversi in un territorio di confine. Il legno è il materiale di una serie di sculture ready-made intitolate Sculture alluvionali. Eseguite all’inizio degli anni Cinquanta queste opere sono frammenti lignei trasportati e modellati dalle correnti, sospinti sulla riva del Lago Maggiore. Una volta raccolti e lasciati seccare, Orsi li orna con interventi pittorici, secondo un metodo volutamente giocoso ed infantile. Se la forma dei rami fa intravedere per esempio, un animale, la pittura interviene per rendere questa immagine appena più esplicita. Anche i mobili di Orsi sono costruiti riutilizzando vecchi manufatti in legno già segnati dal tempo, cui viene aggiunta una struttura e data una nuova funzione. A cambiare la percezione di un mobile è anche la sua decorazione: pezzi d’arredamento come l’Armadio civetta, o i paraventi assumono una qualità scenografica grazie alle decorazioni, ricche di suggestioni pittoriche ed effetti trompe l’oeil. Il ferro nero è l’altro materiale che Orsi utilizza sia in sculture–assemblaggio sia per costruire strutture di mobili. Diverso è il discorso per quanto riguarda il vetro, materiale con cui l’artista ha da sempre un rapporto speciale. Gli oggetti in vetro chiamati Dalles, ovvero mattonelle di vetro, più spesse delle lastre, sono sagomate e dipinte sottovetro. Le Dalles sono degli oggetti unici nel panorama dell’arte vetraria di quegli anni.
L’immagine grafica […] non è più solamente un mezzo per giungere alla espressione poetica, ma è spesso addirittura l’espressione poetica stessa.
Terisio Pignatti
All’ambito del saper fare artigiano appartiene la conoscenza di processi, materiali e tecniche della stampa d’arte. A partire dagli anni Sessanta Dady Orsi si dedica alla stampa con assiduità in seguito all’acquisto di un torchio e un tirabozze antichi che gli permette di non dover dipendere da un laboratorio artigiano. L’antichità del torchio insieme con la scelta delle carte pregiate, spesso d’epoca anch’esse, conferisce alle stampe una patina suggestiva. Orsi pratica la calcografia, acquaforte e puntasecca, la linografia, la lito e la zincografia. La sua conoscenza delle tecniche di incisione e stampa lo porta a sperimentare, a metà degli anni Settanta, la creazione di matrici in materiale plastico usate per una tecnica speciale che combina litografia e monotipo. Le linee del disegno sono fissate nella matrice, mentre i colori sono un intervento pittorico operato sulla matrice dalla moglie Megy Bassi: questa inchiostratura è un vero e proprio lavoro pittorico che varia ad ogni esemplare della tiratura. Con questa tecnica la coppia Orsi-Bassi crea la serie di litografie monotipo dette Simultanei. È questa una serie amplissima di litografie in cui prevalgono scene erotiche e animali. Ispirate all’arte greca e romana, le scene erotiche hanno un carattere mitico e giocoso. Anche gli animali sono simbolici, provenienti da un immaginario intellettuale e favoloso, mai riprodotti dal vero. Le fonti di Orsi animalier sono da trovarsi nell’arte e nell’illustrazione scientifica di ascendenza illuminista. Questa produzione è figlia della sua curiosità enciclopedica che lo porta a scoprire animali bizzarri, insetti mostruosi, anfibi, tartarughe. Gli animali di questo periodo, con il loro linearismo decorativo, compaiono anche in opere di arte applicata. Fondamentale corollario dell’artigianato della stampa è la creazione di libri d’arte. Nella Milano di Fornasetti e Scheiwiller il libro d’arte non era completo senza una o più incisioni all’acquaforte che lo rendessero prezioso, e Orsi è immerso in questa cultura. Esempio di questi libri d’incisioni è il cosiddetto Insettario, le cui immagini sono ispirate alle antiche illustrazioni naturalistiche.